Asse 1- Azione 1.1.2
La respirometria nell’ideazione di nuovi concept di prodotto e servizio per il trattamento delle acque reflue
Biodermol Ambiente, con la realizzazione di questo progetto, ha raggiunto l’obiettivo di introdurre la respirometria come strumento per l’elaborazione di nuovi prodotti. In particolare, la sperimentazione ha consentito di mettere in atto dei protocolli sperimentali da impiegare nella definizione di ricetta del prodotto e suo dosaggio presso i clienti di Biodermol. Nei test sono stati analizzati reflui e fanghi provenienti da diverse tipologie di impianti ed è stata ricercata la correlazione fra formulazione del prodotto e tipo di refluo. In prima battuta sono stati evidenziati i parametri chiave necessari da analizzare prima di realizzare lo specifico prodotto per l’impianto di depurazione, ad esempio COD, TKN, cinetiche di degradazione del fango attivo, rbCOD del refluo, particolari inquinanti a seconda del settore (es. cloruri, solfuro, cromo, fosforo).
Biodermol Ambiente ha raggiunto una maggior consapevolezza riguardo le soluzioni offerte al mercato del trattamento acque e ha identificato nella respirometria (soprattutto in alcuni indici che da essa si ricavano) i driver per elaborare nuovi concept di prodotto. La valutazione in tempo reale delle condizioni dei fanghi attivi degli impianti, la possibilitá di condizionarli con differenti soluzioni e poi ritestare gli stessi andando a registrare il miglioramento nelle capacità degradative del fango, è stata l’attivitá chiave sviluppata dall’ing. Piovan. Questa attivitá ha poi permesso di istituire un servizio per i clienti di Biodermol che possono affidare al laboratorio i campioni di fango e ottenere risultati concreti in termini di cinetiche degradative, presenza di corretto equilibrio di nutrienti e un eventuale soluzione correttiva. La respirometria ha permesso di individuare per formulazione qual è l’apporto dei vari componenti: i nutrienti risultano essenziali nella fase iniziale in quanto aiutano la biomassa contenuta nei prodotti a svilupparsi correttamente, la componente enzimatica lavora sul refluo in ingresso digerendo le molecole più complesse e rendendole disponibili ai microrganismi, ed infine i micorganismi agiscono ricostruendo la biomassa nel caso di fanghi impoveriti o poco attivi. Il set di informazioni derivato dalla sperimentazione risulta essenziale per la realizzazione di soluzioni ad hoc per ogni cliente futuro.
Il progetto è finanziato con il POR FESR 2014-2020 della Regione Veneto e inserito nell’asse 1 “Ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione”, azione 1.1.2 “Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese”.
Il contributo concesso è pari a 15.980,00 euro.
Asse 1 Azione 1.1.4
Ri-Leather – Nuovo sviluppo di prodotti e processi per la Riduzione, il Riciclo e il Riutilizzo degli scarti della lavorazione della pelle
Gli obiettivi del progetto sono stati l’introduzione di innovativi prodotti e processi di lavorazione conciaria. In particolare si è posta l’attenzione sulla fase di depilazione/calcinaio e su quella di riconcia, al fine di ridurre l’impatto ambientale sfruttando i principi dell’economia circolare.
Gli obiettivi della sperimentazione che ha coinvolto direttamente Biodermol Ambiente sono stati:
1. Il miglioramento della qualità del refluo associato alla lavorazione di riviera (COD, Solidi sospesi, TKN) e il calo, di conseguenza, dei fanghi da depurazione che ne derivano.
2. La riduzione consistente delle sostanze inquinanti o pericolose come il solfuro e il solfidrato di sodio.
3. Il riutilizzo del pelo integro per la realizzazione di nuovi materiali e manufatti tecnici come materiali per la bioedilizia, indumenti di protezione, o geotessili compostabili dalle proprietà distintive, come atossicità, idrorepellenza, fonoassorbenza, isolante termico, resistenza alla propagazione della fiamma, biodegradabilità.
Attraverso un sistema di depilazione enzimatico, in assenza di solfuro/solfidrato, sono state ottenute pelli con ottimi standard di qualità in termini di pulizia e distensione. Inoltre, l’analisi delle acque reflue di processo ha rilevato un ridotto carico inquinante grazie al minor contenuto di sostanza organica derivante dalla degradazione del pelo nei reflui destinati alla depurazione. Il nuovo sistema di depilazione, filtrazione e separazione ha permesso di ottenere un pelo praticamente intatto, pulito e privo di sostanze pericolose che potenzialmente può essere configurato come sottoprodotto di origine animale e non più come rifiuto. La sperimentazione ha generato nuovi prodotti come tessuti non tessuti e addirittura filati in miscela con altre fibre naturali, come la lana.
Gli stessi principi di economia circolare sono stati applicati nella fase di riconcia, laddove gli obiettivi raggiunti raggiunti dai partner di Biodermol Ambiente, sono stati:
1. Riciclo dei residui (rifili e rasature) della pelle conciata wet white negli stessi processi di riconcia, per mezzo di un’estrazione chimica ed enzimatica degli idrolizzati proteici;
2. Messa a punto di un sistema produttivo per i nuovi prodotti riconcianti a base di idrolizzati proteici
3. Riduzione dell’utilizzo di sostanze pericolose nel processo di riconcia, specialmente nelle riconce wet white.
4. Valorizzazione di pelli riconciate con i nuovi prodotti in termini di aumento delle proprietà organolettiche delle pelli finite, come il tatto, la brillantezza, l’intensità e l’omogeneità del colore.
Il progetto è finanziato con il POR FESR 2014-2020 della Regione Veneto e inserito nell’asse 1 “Ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione”, azione 1.1.4 “Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi”.
Il contributo concesso è pari a 51.326,10 euro.
Asse 1 – Azione 1.1.2
Sviluppo di innovative metodologie di analisi e protocolli di sperimentazione per individuare i meccanismi causa/effetto nell’applicazione delle biotecnologie ai processi di trattamento dei reflui industriali di conceria
Biodermol Ambiente ha completato il progetto di ricerca mirato all’individuazione di nuove metodologie di analisi per le acque reflue.
Il progetto ha visto una prima parte di studio dello stato dell’arte che ha permesso di operare una scelta oculata sul tipo di tecnica da implementare nei laboratori.
è stata identificata la tecnica respirometrica come migliore opzione per indagare il meccanismo d’azione e il rapporto causa effetto legato al dosaggio dei prodotti di Biodermol Ambiente impiegati in impianti biologici di trattamento acque. Tale tecnica consentirà di determinare la componente rapidamente biodegradabile del COD (rbCOD), l’OUR e l’AUR, ovvero le dinamiche di consumo di ossigeno e ammoniaca da parte del fango bioattivo. è stato individuato lo strumento più idoneo compreso di software di analisi dati e sono stati individuati i primi 3 protocolli applicabili tramite la respirometria per ottenere importanti indici relativi alla degradazione degli inquinanti e alle cinetiche di reazione.
Biodermol Ambiente fornirà ai propri clienti un prodotto sempre più performante, grazie alle maggiori informazioni che deriveranno dall’applicazione delle nuove metodologie sperimentali.
I risultati del progetto in termini di protocolli e strumentazione di analisi saranno integrati all’interno del laboratorio applicativo di Biodermol e consentiranno di migliorare le formulazioni dei prodotti, consigliare al cliente il corretto dosaggio e condizioni di utilizzo.
Con le nuove conoscenze, derivate dal progetto, l’azienda sarà anche in grado di definire nuove formulazioni da introdurre nella gamma di prodotti specifici per le problematiche di inquinamento delle acque.
Il progetto è finanziato con il POR FESR 2014-2020 della Regione Veneto e inserito nell’asse 1 “Ricerca, sviluppo tecnologico ed innovazione”, azione 1.1.2 “Sostegno per l’acquisto di servizi per l’innovazione tecnologica, strategica, organizzativa e commerciale delle imprese”.
Il contributo concesso è pari a 15.980,00 euro.